Il problema, ora, è che anche il Nintendo 3DS è stato pesantemente hackerato e, anche in questo caso, i consumatori possono facilmente eseguire sul dispositivo copie non autorizzate dei vari videogiochi. Questo, naturalmente, penalizza notevolmente l’industria videoludica. Jools ha infatti dichiarato che il nuovo Dementium II ha venduto solo la metà delle copie rispetto a quanto è riusciuto a fare il primo capitolo e, secondo Watsham, questo è dovuto alla pirateria dilagante sulla piattaforma 3DS. Per questo motivo la reazione della software house è molto dura: se la situazione dovesse addirittura peggiorare, allora l’azienda potrebbe decidere di non realizzare più videogiochi per questa piattaforma. Jools afferma in modo anche abbastanza volgare che non è assolutamente vero che chi scarica i videogiochi lo fa per provare il software prima di comprarlo. Secondo il direttore di Renegate Kid, sono pochissimi quegli utenti che, una volta provato il gioco piratato, decido di recarsi al negozio per acquistare una copia regolare.
La reazione della software house arriva subito dopo che sono arrivate nuove notizie sull’avanzamento dell’hackeraggio del Nintendo 3DS le cui protezioni, a quanto dicono i rumors, sono sul punto di essere ormai bypassate. Le indiscrezioni sembrano trovare conferma: sono già apparse le prime immagini in cui si vede chiaramente l’esecuzione sul dispositivo di un homebrew channel. Un altro hacker, Neimod, afferma addirittura di aver ottenuto il pieno controllo del sistema in modalità kernel su 3DS senza alcuna modifica: sarebbe bastato sfruttare un exploit attraverso un gioco retail.
Ora, nonostante quest’ultimo metodo possa essere “curato” da Nintendo con una patch, rimane il fatto che gli Hacker hanno ormai fatto progressi incredibili e presto, probabilmente, ci sarà uno sblocco definitivo per il Nintendo 3DS. Se così fosse, Renegade Kid attuerà veramente la sua minaccia?