Windows 8, il nuovo sistema operativo di Microsoft viene distribuito con SkyDrive, il servizio di file storing on the cloud, già integrato. Se si possiede un account Microsoft infatti, si hanno immediatamente a disposizione 5 GB per conservare i propri dati.
SkyDrive viene mostrato inizialmente come una app di Windows 8, ma non appare nel file manager del desktop. Per fare in modo che invece questo avvenga, è necessario scaricare ed installare l’applicazione desktop di SkyDrive. Una volta effettuato il download e l’installazione, ed avere realizzato l’accesso attraverso il proprio account Microsoft, entrambe le icone presenti sullo Smart screen (quindi l’applicazione web Windows 8) e l’applicazione locale sul desktop, saranno entrambe sincronizzate con l’account SkyDrive.
Posto che si sia effettuato il login al servizio, SkyDrive è disponibile come luogo di salvataggio di default di molte applicazioni: se questo comportamento, che ricordiamo essere predefinito, non è di gradimento, è possibile cambiarlo (purtroppo software per software, non esiste una opzione globale da modificare). La motivazione di indicare SkyDrive come luogo di storing di default dei file del pc è molto semplice: esaurire rapidamente i 5 GB a disposizione. Se si desidera ricevere spazio aggiuntivo, è possibile acquistarlo per 10$ all’anno ed espandere sino a 20 GB, oppure acquistare 100 GB per 50$ all’anno.
SkyDrive presenta qualche problematica che, per alcuni utenti, potranno essere addirittura un problema, specie se confrontato con altri servizio di storing on the cloud. Primo: impone il limite di 2 GB sui file individuale, quindi i file video in alta qualità sono tagliati fuori. Inoltre, Microsoft restringe i tipi di file che possono essere salvati su SkyDrive, per evitare che vengano conservati ad esempio copie di materiale commerciale, o anche materiale pornografico o violento. Microsoft è stato piuttosto vago nel rispondere cosa definisce per “materiale non consentito” ed i modi che possiede per rilevarlo. Sebbene sia comprensibile che una compagnia software non voglia conservare materiale illegale, la decisione di Microsoft di porsi come autorità morale dei propri utenti appare effettivamente eccessiva.