Come è noto, la settimana scorsa è avvenuta la chiusura di Megaupload e Megavideo, con l’arresto del fondatore Kim Schmitz e di altri componenti dei direttivi, ad opera del FBI. L’operazione del Federal Bureu of Investigation ha avuto una forte risonanza nelle abitudini dei naviganti del web, portando alla sospensione del servizio di altri siti simili che, nostra ipotesi, hanno preferito auto limitarsi piuttosto che andare incontro a sanzioni imposte dalla legge.
L’FBI è ancora protagonista sulla scena di Internet, con una nuova iniziativa al momento allo stato di semplice progettazione che, ancora una volta, porterà con se infinite discussioni per lo più discordanti: l’FBI ha sta vagliando idee per la realizzazione di un social network “vigilante”. Per l’esattezza, lo strumento ricercato dovrebbe configurarsi come una applicazione in grado di tracciare e conservare i social network più comuni, Facebook, Twitter, Google+ ed altri ancora, al fine di cercare “profili criminali” deducendo comportamenti potenzialmente pericolosi da parte di individui che potrebbero lasciarsi sfuggire segnali di un futuro comportamento criminale.
L’esempio fatto è quello di chi pubblica frasi inneggianti alla guerra, al razzismo o al terrorismo: in casi del genere, sempre secondo l’idea alla base della progettazione, le forze di sicurezza terrebbero d’occhio il soggetto sensibile nell’ipotesi in cui dalle parole si passasse ai fatti. L’FBI ha già postato un documento nel quale si domandano informazioni a riguardo dello sviluppo di un software del genere, domandando al potenziale fornitore di questo servizio di presentare le proprie offerte entro il 10 Febbraio.
L’FBI cerca in particolar modo di capire in che modo possa essere realizzata una piattaforma del genere, e quale potrebbe esserne il costo. I Federali hanno fatto sapere che vorrebbero essere in grado di cercare attraverso il “materiale pubblico” di Facebook, Twitter e social network vari, in maniera automatica, avendo cioè a disposizione una sorta di grande “motore di ricerca” attraverso il quale trovare informazioni inserendo specifiche keywords sensibili naturalmente alla prevenzione del crimine.
Gli agenti del FBI sarebbero così avvisati di eventuali segnali di pericolo nel caso in cui questa ricerca desse risultati allarmanti. Inoltre, sempre nelle intenzioni del FBI, uno strumento del genere potrebbe aiutare a tracciare il profilo del potenziale criminale, potendo fare partire una ricerca di informazioni sui suoi eventuali precedenti o modi di agire. I commenti su questa iniziativa e tutte le implicazioni che una “indagine preventiva” nei confronti di reati non ancora commessi non tarderanno certamente ad arrivare.