Il governo coreano, ha infatti deciso di porre un vero e proprio “coprifuoco” per i minorenni che giocano su Internet.
Spiegamoci meglio: tutti gli under-18, non potranno giocare online (dal proprio PC o dalle proprie consolle) per 6 ore notturne, che comunque potranno gestirsi autonomamente.
Si potrà scegliere se “vietarsi l’accesso” da mezzanotte sino alle sei di mattina, dall’una di notte alle sette, oppure dalle due alle otto di mattina.
Sicuramente verrà sviluppato un sistema che traccierà l’ultimo accesso “notturno”, e bloccherà l’IP per le 6 ore successive.
I politici coreano hanno prontamente spiegato questo provvedimento, dicendo che, durante le ore notturne, è impensabile che i giovani trascorrino le proprie ore a giocare dietro uno schermo, piuttosto che dormire.
E questo “debito di sonno”, grava sullo studio, sul rendimento scolastico, e sulla qualità e regolarità della vita in generale.
Provvedimenti anche per chi comunque, aldilà degli orari, trascorrerà più di 6 ore al giorno, constanetemente connesso ad un videogioco online: velocità della connessione pesantemente ridotta.
Ed è già polemica.
C’è chi approva questo provvedimento, non dubitando che le famose 8 ore di sonno siano necessarie, sopratutto fra i minorenni, e che alcune volte i giochi possano divenire una dipendenza; ed il fronte opposto che vede questo provvedimento come totalitario, e pur ammettendo l’esistenza del problema “dipendenza videogiochi”, non vede il divieto forzato come risoluzione.