Il produttore di Nikita e Léon cita Google e Free che ospitano siti come ‘beemotion.fr’ (chiuso in seguito a varie polemiche perché permetteva la visione di alcuni film senza possederne il diritto) e ‘PriceMinister’ e si rendono di conseguenza complici di reato.
Luc Besson vuole fare comprendere che gli internauti indisciplinati non devono essere gli unici a pagare per i reati di pirateria: “Penso che sia molto importante non mettere tutta la pressione sugli internauti, che sono intelligenti e capiscono che tutto ciò può nuocere al cinema, pur essendo loro stessi i più grandi pirati di internet”.
Google e Allotraffic.com sono da punire poiché guadagnavano delle commissioni per sponsorizzare siti come Beemotion. Goolge ritira la sponsorizzazione di un sito illegale solo nel momento in cui il sito in questione viene segnalato come tale, ma nel frattempo si arricchisce contribuendo alla diffusione di un prodotto che è illegale. Già a dicembre dell’anno scorso il regista aveva rilasciato un’intervista a l’Echos nella quale esprimeva il desiderio che i film fossero commercializzati su internet dopo l’uscita nelle sale cinematografiche.
Fonte: Quo Media