Miller ha scoperto che i chip utilizzati per monitorare lo stato delle batterie di MacBook, MacBook Pro e MacBook Air possono essere manomessi con conseguenze anche gravi. Il motivo della possibile intrusione è dovuto al fatto che nessuno ha ancora pensato di proteggere tali chip da eventuali intrusioni di malintenzionati. Fino ad oggi infatti nessuno poteva sospettare di poter essere attaccato attraverso il controllore della batteria.
Analizziamo ora più nel dettaglio la questione. Il chip dedidicato al controllo della batteria, interagisce con il sistema indicando e fornendo informazioni circa lo stato attuale di carica della batteria. Agendo su questo controllore è facile quindi rendere inutilizzabile la batteria, fornendo un falso segnale al sistema. In tal caso ci troveremmo a dover comprare ricambi costosi inutilmente. Conseguenze più gravi potrebbe avere il procedimento opposto: sovraccaricare la batteria fino a surriscaldarla potrebbe portare alla fusione di componenti o nel peggiore dei casi all’esplosione della batteria.
Il problema potrebbe rivelarsi ancora peggiore di quanto già sembra. Attaccando il pc attraverso questo chip, si può infettare totalmente il sistema. Potremmo trovarci a formattare l’intero PC per poi a distanza di poco tempo vederci infettare di nuovo dal virus che è residente nel chip, non interessato in alcun modo dalla formattazione tradizionale.
Miller presenterà le sue scoperte alla conferenza di BlackHat del prossimo mese, dove esporrà inoltre i dettagli su come applicare una protezione a questa “falla”. Siamo sicuri che Apple sarà uno spettatore molto interessato alla conferenza.
La soluzione dovrebbe essere la sostituzione delle password associate a tale chip con delle stringhe di caratteri casuali, in modo da rendere ogni laptop differente dall’altro sotto questo punto di vista. Questo accorgimento dovrebbe rendere impossibile l’accesso a tale chip, facendo così tirare un sospiro di sollievo ai possessori di laptop Apple.
Luca Fortuna